La Sala Tosti è l’auditorium dell’Aurum: uno spazio che accoglie settanta persone, dotato di tutte le attrezzature audio-video per lo svolgimento di incontri, convegni e presentazioni. È intitolata a Francesco Paolo Tosti, compositore italiano, noto soprattutto come il più celebre autore di romanze da salotto. Quinto dei cinque figli sopravvissuti di Giuseppe, commerciante ortonese, studiò col maestro Saverio Mercadante presso il Conservatorio di San Pietro a Majella, a Napoli, dove si diplomò in violino e composizione nel 1866.
Si trasferì poi a Roma dove, sfruttando la sua voce tenorile, iniziò ad esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una celebrità e iniziò a frequentare gli ambienti mondani della capitale, venendo assunto come maestro di canto di Margherita di Savoia, la futura regina d’Italia. Alla fine degli anni ’70 si trasferì a Londra dove, grazie al Lord Mayor, nel 1880, entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto: mantenne la sua posizione anche sotto il suo successore, Edoardo VII, che nel 1908 gli conferì il titolo di baronetto. Alla morte di Edoardo VII (1910) decise di rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, dove morì presso l’Hotel Excelsior nel 1916.
Tra le sue oltre 500 romanze per canto e pianoforte, i cui testi vennero scritti anche da poeti come Antonio Fogazzaro e Gabriele d’Annunzio, e sono stati interpretati dalle voci di Enrico Caruso, Giuseppe Di Stefano, Luciano Pavarotti e José Carreras, possiamo ricordare brani come “Vorrei morir”, “Non t’amo più”, “L’ultima canzone”, “Ideale” e “A Marechiare”, ormai un classico della canzone napoletana.
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Sala Tosti
La Sala Tosti è l’auditorium dell’Aurum: uno spazio che accoglie settanta persone, dotato di tutte le attrezzature audio-video per lo svolgimento di incontri, convegni e presentazioni. È intitolata a Francesco Paolo Tosti, compositore italiano, noto soprattutto come il più celebre autore di romanze da salotto. Quinto dei cinque figli sopravvissuti di Giuseppe, commerciante ortonese, studiò col maestro Saverio Mercadante presso il Conservatorio di San Pietro a Majella, a Napoli, dove si diplomò in violino e composizione nel 1866.
Si trasferì poi a Roma dove, sfruttando la sua voce tenorile, iniziò ad esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una celebrità e iniziò a frequentare gli ambienti mondani della capitale, venendo assunto come maestro di canto di Margherita di Savoia, la futura regina d’Italia. Alla fine degli anni ’70 si trasferì a Londra dove, grazie al Lord Mayor, nel 1880, entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto: mantenne la sua posizione anche sotto il suo successore, Edoardo VII, che nel 1908 gli conferì il titolo di baronetto. Alla morte di Edoardo VII (1910) decise di rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, dove morì presso l’Hotel Excelsior nel 1916.
Tra le sue oltre 500 romanze per canto e pianoforte, i cui testi vennero scritti anche da poeti come Antonio Fogazzaro e Gabriele d’Annunzio, e sono stati interpretati dalle voci di Enrico Caruso, Giuseppe Di Stefano, Luciano Pavarotti e José Carreras, possiamo ricordare brani come “Vorrei morir”, “Non t’amo più”, “L’ultima canzone”, “Ideale” e “A Marechiare”, ormai un classico della canzone napoletana.