Uno spazio adiacente alla sala Flaiano così da poter essere utilizzato sia per piccole esposizioni o meeting, sia come locale di servizio della Flaiano. Deve il suo nome allo scultore Costantino Barbella, nato a Chieti nel 1852 e conosciuto per la sua maestria nel modellare statuine per presepi. Dopo aver frequentato la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, si specializza nelle composizioni di piccolo formato in terracotta e bronzo raffiguranti soprattutto scene contadine e costumi della sua terra che portarono lo scultore al successo in Italia e all’estero: si mantenne quasi sempre fedele all’esecuzione di piccole figure, eseguite con un verismo attento ed esatto Fu grande amico degli altri grandi artisti abruzzesi della sua epoca: Francesco Paolo Tosti, Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con i quali era solito villeggiare, in gioventù, presso un antico convento francescano sconsacrato sito a Francavilla al Mare e ai quali si avvicina anche a livello artistico per l’uso di soggetti romantici e per la ricerca dell’interpretazione dei sentimenti più semplici e naturali. Proprio per la grande devozione nei confronti della sua terra natale e per la fruttuosa carriera artistica, a lui è stato intitolato il Museo Civico di Chieti. Muore nel 1925 a Roma, ormai quasi cieco.
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Sala Barbella
Uno spazio adiacente alla sala Flaiano così da poter essere utilizzato sia per piccole esposizioni o meeting, sia come locale di servizio della Flaiano. Deve il suo nome allo scultore Costantino Barbella, nato a Chieti nel 1852 e conosciuto per la sua maestria nel modellare statuine per presepi. Dopo aver frequentato la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, si specializza nelle composizioni di piccolo formato in terracotta e bronzo raffiguranti soprattutto scene contadine e costumi della sua terra che portarono lo scultore al successo in Italia e all’estero: si mantenne quasi sempre fedele all’esecuzione di piccole figure, eseguite con un verismo attento ed esatto Fu grande amico degli altri grandi artisti abruzzesi della sua epoca: Francesco Paolo Tosti, Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con i quali era solito villeggiare, in gioventù, presso un antico convento francescano sconsacrato sito a Francavilla al Mare e ai quali si avvicina anche a livello artistico per l’uso di soggetti romantici e per la ricerca dell’interpretazione dei sentimenti più semplici e naturali. Proprio per la grande devozione nei confronti della sua terra natale e per la fruttuosa carriera artistica, a lui è stato intitolato il Museo Civico di Chieti. Muore nel 1925 a Roma, ormai quasi cieco.