Il Kursaal non aveva soddisfatto le aspettative e la sua vita fu brevissima. Avendo perso il suo ruolo di ritrovo estivo raffinato ed esclusivo, nel 1919 l’edificio venne acquistato dalla famiglia Pomilio di Francavilla, che vi trasferì la propria attività artigianale di distilleria. L’intento era quello di coniugare le esigenze produttive con quelle dell’arte e della cultura: moderne campagne pubblicitarie con protagonisti anche nomi importanti del panorama artistico, fecero sì che la diffusione mediatica e produttiva del liquore potesse raggiungere alti livelli e non rimanere ancorato solo alla realtà locale e regionale. Nasce così la fabbrica dell’Aurum, il dolce liquore emblema della Città di Pescara, che deve notorietà anche al genio di d’Annunzio che ne intuì da subito il valore e ne esaltò l’eccellenza già dal nome: Aurum come “oro”, il colore stesso del liquore; Aurum come la parola latina “arantium”, il frutto da cui si estraeva il liquore.
La trasformazione d’uso dell’edificio non oscurò l’intento di valorizzare l’intera zona che doveva inserirsi nel tessuto sociale, culturale e soprattutto economico della Città. In primo luogo si fece in modo che il sito in cui era ubicata la fabbrica acquistasse una vivacità e un entusiasmo che non si ebbero invece con la realizzazione del Kursaal; inoltre si cercò di accrescere il mercato e la qualità dei prodotti locali, legati al territorio di Pescara. Questa brillante intuizione e l’avvenuta sinergia tra livelli produttivi, forte impatto pubblicitario ed innovativi standard di qualità lavorativa furono l’arma vincente ed il volano sui quali la famiglia Pomilio fece leva per garantire l’ascesa della propria impresa.“Le distillerie dell’Aurum non nascono a caso sul temperato litorale pescarese: i vivai impiantati nella zona di produzione consentirono di ottenere arance selezionate più ricche di polpa, più dolci e profumate. La mentuccia di S.Silvestro prende il nome dal colle che domina le distillerie. È qui che prospera spontanea una profumatissima varietà di menta che è la base della preparazione dell’omonimo liquore…L’Aurum nasce dall’accostamento fra un distillato di vini pregiati e uno di arance. È il risultato di una perfetta fusione di profumi e di sapori, netti e precisi, condensati negli alambicchi della distilleria e poi equilibrati in botti di rovere nella quiete delle cantine della Pineta di Pescara[1]”.
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1919
Il Kursaal non aveva soddisfatto le aspettative e la sua vita fu brevissima. Avendo perso il suo ruolo di ritrovo estivo raffinato ed esclusivo, nel 1919 l’edificio venne acquistato dalla famiglia Pomilio di Francavilla, che vi trasferì la propria attività artigianale di distilleria. L’intento era quello di coniugare le esigenze produttive con quelle dell’arte e della cultura: moderne campagne pubblicitarie con protagonisti anche nomi importanti del panorama artistico, fecero sì che la diffusione mediatica e produttiva del liquore potesse raggiungere alti livelli e non rimanere ancorato solo alla realtà locale e regionale. Nasce così la fabbrica dell’Aurum, il dolce liquore emblema della Città di Pescara, che deve notorietà anche al genio di d’Annunzio che ne intuì da subito il valore e ne esaltò l’eccellenza già dal nome: Aurum come “oro”, il colore stesso del liquore; Aurum come la parola latina “arantium”, il frutto da cui si estraeva il liquore.
La trasformazione d’uso dell’edificio non oscurò l’intento di valorizzare l’intera zona che doveva inserirsi nel tessuto sociale, culturale e soprattutto economico della Città. In primo luogo si fece in modo che il sito in cui era ubicata la fabbrica acquistasse una vivacità e un entusiasmo che non si ebbero invece con la realizzazione del Kursaal; inoltre si cercò di accrescere il mercato e la qualità dei prodotti locali, legati al territorio di Pescara. Questa brillante intuizione e l’avvenuta sinergia tra livelli produttivi, forte impatto pubblicitario ed innovativi standard di qualità lavorativa furono l’arma vincente ed il volano sui quali la famiglia Pomilio fece leva per garantire l’ascesa della propria impresa.“Le distillerie dell’Aurum non nascono a caso sul temperato litorale pescarese: i vivai impiantati nella zona di produzione consentirono di ottenere arance selezionate più ricche di polpa, più dolci e profumate. La mentuccia di S.Silvestro prende il nome dal colle che domina le distillerie. È qui che prospera spontanea una profumatissima varietà di menta che è la base della preparazione dell’omonimo liquore…L’Aurum nasce dall’accostamento fra un distillato di vini pregiati e uno di arance. È il risultato di una perfetta fusione di profumi e di sapori, netti e precisi, condensati negli alambicchi della distilleria e poi equilibrati in botti di rovere nella quiete delle cantine della Pineta di Pescara[1]”.
[1] Da un depliant pubblicitario del liquorificio