L’Archivio di Stato di Pescara è ospitato nei locali di piano terra della struttura dal mese di dicembre 2011, con ingresso da Via Cesare De Titta, 1.
Gli archivi di Stato, presenti in ogni capoluogo di provincia, hanno come compito istituzionale, quello di conservare, tutelare e valorizzare le testimonianze scritte prodotte dagli organi dello Stato nello svolgimento delle loro attività istituzionali.
Gli archivi nascono quindi come sedimentazione documentaria attestante l’attività amministrativa e giuridica dell’ufficio che li ha prodotti. Allorché i documenti esauriscono la loro attività (compiuti i quaranta anni, come recitano le disposizioni legislative) e sono ritenuti non più utili ai fini amministrativi per cui sono stati prodotti, vengono, attraverso una operazione di selezione, versati negli Archivi di Stato competenti per territorio. In questi Istituti vengono utilizzati a fini storico-culturali e per la certezza, entrano a far parte del patrimonio nazionale, diventano beni demaniali e fonti storiche venendo annoverati tra i fondamenti di una civiltà, di uno Stato, di una comunità.
Gli Archivi di Stato, istituti periferici della Amministrazione archivistica, conservano gli archivi degli organi periferici dello Stato preunitario e postunitario, gli archivi e i singoli documenti che lo Stato ha in proprietà e in deposito per legge, detengono gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse i cui beni vennero confiscati dallo Stato, e gli archivi degli enti pubblici soppressi.
Si propongono alla collettività come un universo di memorie da salvaguardare per il futuro, ampliando il loro tradizionale ruolo di mera tutela e conservazione del patrimonio documentario con una accezione più ampia e complessa indirizzata alla fruizione, valorizzazione e promozione di esso.
Da alcuni anni infatti l’attività di valorizzazione del patrimonio documentario ha assunto un ruolo cospicuo nella attività corrente della nostra Amministrazione e quindi, di riflesso, del nostro Istituto che nella continua evoluzione del rapporto tra archivi ed utenza ha rivolto la sua attenzione alla promozione del patrimonio culturale con una intensa e proficua attività didattica rivolta a tutti gli istituti superiori e non, con mostre documentarie, incontri, convegni e giornate di studio.
L’Archivio di Stato di Pescara venne istituito come sezione di archivio con D.M .23 luglio 1960 in attuazione dell’art. n.2 della legge 22/12/1939 n. 2006 che prevede la costituzione di un Archivio di Stato in ogni capoluogo di provincia, poi Archivio di Stato ai sensi del D.P.R. 30 settembre 1963 n. 1409.
La provincia di Pescara fu istituita con R.D. n. 1 del 2 gennaio 1927, (nascendo contestualmente alla istituzione di altre 17 nuove provincie italiane), che dispose anche la fusione in un unico comune dei territori di Castellamare Adriatico e di Pescara. Sostenuta da eminenti personalità come Giacomo Acerbo e Gabriele D’Annunzio, aggrega una circoscrizione territoriale formata da 49 comuni distaccati in parte dalla provincia di Chieti, in parte da quella di Teramo e in parte da quella dell’Aquila.
Contestualmente alla nascita della provincia sorse anche la nuova città di Pescara attraverso l’unione dell’omonimo centro urbano dannunziano, posto a sud del fiume e rimasto per secoli dentro le mura della piazzaforte e i piccoli e sparsi nuclei della giovane Castellamare, situata sulla sponda sinistra del fiume Pescara che per secoli aveva segnato il confine tra l’Abruzzo Citra ed Ultra.
Con la fondazione della quarta provincia abruzzese nel capoluogo si ha la creazione, nel nuovo capoluogo, degli uffici statali indispensabili per il governo del territorio: Prefettura, Questura, Intendenza di Finanza, Tribunale, Pretura, Ufficio prov.le di Leva, Direzione prov.le delle Poste Telecomunicazioni, Provveditorato agli studi, e via via tutti gli altri uffici che caratterizzano l’organizzazione amministrativa del capoluogo di provincia che hanno versato o stanno per versare gli archivi storici non più occorrenti alle loro attività amministrative.
L’Archivio di Stato di Pescara ha ricevuto il primo nucleo documentario nel 1963 con l’acquisizione e il relativo trasferimento delle carte storiche provenienti dagli Archivi di Stato di Chieti e di Teramo riguardanti la circoscrizione di Pescara. Il trasferimento delle carte storiche è risultato essere parziale e limitato solo a quelle serie documentarie che potevano essere frazionate o staccate dai fondi a cui appartenevano o che fossero autonomi. Pertanto molto materiale archivistico riguardante la provincia di Pescara e riferito al periodo preunitario e postunitario, è tuttora conservato negli Archivi di Stato delle due città prima citate, pertanto una ricerca attenta e precisa sulla storia del nostro territorio ne presuppone una parallela da farsi presso detti Archivi di Stato.
E’ opportuno precisare, poichè le ricerche storiche non prettamente locali che presuppongono lo studio sugli organismi centrali dello Stato e quindi ricerche archivistiche sulle attività dei ministeri, debbano essere effettuate presso l’Archivio Centrale dello Stato per il periodo postunitario e nell’Archivio di Stato di Napoli per quello preunitario.
Il primo nucleo documentario, composto dallo Stato Civile (i registri dello Stato Civile furono istituiti con decreto 29 ottobre 1808 n. 198) dei comuni del circondario di Penne e dei comuni appartenenti alla provincia di Chieti, le liste di leva militare di terra dei comuni della provincia di Teramo e di Chieti, i protocolli dei notai roganti nella circoscrizione di Teramo, gli atti civili e penali dei giudicati regi (poi Preture) di Pianella e di Catignano, si è nel tempo accresciuto con il versamento di altre serie documentarie, trascorsi i 40 anni, come recitano le disposizioni legislative, da parte degli Uffici statali operanti nella provincia, tramite le attività di sorveglianza e scarto di Commissioni all’uopo nominate . Trattasi di carte provenienti dagli Uffici amministrativi, finanziari, giudiziari e militari, nonché depositi di archivi storici appartenenti ad enti, associazioni, famiglie.
Il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni, operato nel 1972, ha comportato la soppressione di alcuni uffici e la trasformazione giuridica di altri; in seguito a ciò sono stati versati nel nostro Archivio serie documentarie di enti o uffici soppressi tra i quali: Enal, Amnil, Inadel, Enaoli, Inam, Enpmf.
Particolare attenzione è da rivolgere alle problematiche sorte in seguito alle trasformazioni che si sono avute in seno alle Amministrazioni statali che hanno portato al decentramento ed alla soppressione di molti uffici tra cui: gli uffici IVA, gli uffici finanziari che sono diventati Agenzie fiscali (delle Entrate, del Territorio, del Demanio e delle Dogane: D.M. del 28 /12/2000 n. 1390), le Preture, gli Ispettorati del Lavoro, per non tralasciare gli accorpamenti di molti Istituti scolastici a cui il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275 ha conferito personalità giuridica estendendo a tutti la natura di enti pubblici, che hanno comportato e comportano ancora un notevole sforzo di sensibilizzazione da parte della Amministrazione archivistica tesa al recupero delle serie documentarie di ex uffici statali, che potrebbero subire delle dispersioni proprio nel delicato momento di passaggio da una amministrazione statale ad una a carattere privatistico.
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Archivio di Stato
L’Archivio di Stato di Pescara è ospitato nei locali di piano terra della struttura dal mese di dicembre 2011, con ingresso da Via Cesare De Titta, 1.
Gli archivi di Stato, presenti in ogni capoluogo di provincia, hanno come compito istituzionale, quello di conservare, tutelare e valorizzare le testimonianze scritte prodotte dagli organi dello Stato nello svolgimento delle loro attività istituzionali.
Gli archivi nascono quindi come sedimentazione documentaria attestante l’attività amministrativa e giuridica dell’ufficio che li ha prodotti. Allorché i documenti esauriscono la loro attività (compiuti i quaranta anni, come recitano le disposizioni legislative) e sono ritenuti non più utili ai fini amministrativi per cui sono stati prodotti, vengono, attraverso una operazione di selezione, versati negli Archivi di Stato competenti per territorio. In questi Istituti vengono utilizzati a fini storico-culturali e per la certezza, entrano a far parte del patrimonio nazionale, diventano beni demaniali e fonti storiche venendo annoverati tra i fondamenti di una civiltà, di uno Stato, di una comunità.
Gli Archivi di Stato, istituti periferici della Amministrazione archivistica, conservano gli archivi degli organi periferici dello Stato preunitario e postunitario, gli archivi e i singoli documenti che lo Stato ha in proprietà e in deposito per legge, detengono gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse i cui beni vennero confiscati dallo Stato, e gli archivi degli enti pubblici soppressi.
Si propongono alla collettività come un universo di memorie da salvaguardare per il futuro, ampliando il loro tradizionale ruolo di mera tutela e conservazione del patrimonio documentario con una accezione più ampia e complessa indirizzata alla fruizione, valorizzazione e promozione di esso.
Da alcuni anni infatti l’attività di valorizzazione del patrimonio documentario ha assunto un ruolo cospicuo nella attività corrente della nostra Amministrazione e quindi, di riflesso, del nostro Istituto che nella continua evoluzione del rapporto tra archivi ed utenza ha rivolto la sua attenzione alla promozione del patrimonio culturale con una intensa e proficua attività didattica rivolta a tutti gli istituti superiori e non, con mostre documentarie, incontri, convegni e giornate di studio.
L’Archivio di Stato di Pescara venne istituito come sezione di archivio con D.M .23 luglio 1960 in attuazione dell’art. n.2 della legge 22/12/1939 n. 2006 che prevede la costituzione di un Archivio di Stato in ogni capoluogo di provincia, poi Archivio di Stato ai sensi del D.P.R. 30 settembre 1963 n. 1409.
La provincia di Pescara fu istituita con R.D. n. 1 del 2 gennaio 1927, (nascendo contestualmente alla istituzione di altre 17 nuove provincie italiane), che dispose anche la fusione in un unico comune dei territori di Castellamare Adriatico e di Pescara. Sostenuta da eminenti personalità come Giacomo Acerbo e Gabriele D’Annunzio, aggrega una circoscrizione territoriale formata da 49 comuni distaccati in parte dalla provincia di Chieti, in parte da quella di Teramo e in parte da quella dell’Aquila.
Contestualmente alla nascita della provincia sorse anche la nuova città di Pescara attraverso l’unione dell’omonimo centro urbano dannunziano, posto a sud del fiume e rimasto per secoli dentro le mura della piazzaforte e i piccoli e sparsi nuclei della giovane Castellamare, situata sulla sponda sinistra del fiume Pescara che per secoli aveva segnato il confine tra l’Abruzzo Citra ed Ultra.
Con la fondazione della quarta provincia abruzzese nel capoluogo si ha la creazione, nel nuovo capoluogo, degli uffici statali indispensabili per il governo del territorio: Prefettura, Questura, Intendenza di Finanza, Tribunale, Pretura, Ufficio prov.le di Leva, Direzione prov.le delle Poste Telecomunicazioni, Provveditorato agli studi, e via via tutti gli altri uffici che caratterizzano l’organizzazione amministrativa del capoluogo di provincia che hanno versato o stanno per versare gli archivi storici non più occorrenti alle loro attività amministrative.
L’Archivio di Stato di Pescara ha ricevuto il primo nucleo documentario nel 1963 con l’acquisizione e il relativo trasferimento delle carte storiche provenienti dagli Archivi di Stato di Chieti e di Teramo riguardanti la circoscrizione di Pescara. Il trasferimento delle carte storiche è risultato essere parziale e limitato solo a quelle serie documentarie che potevano essere frazionate o staccate dai fondi a cui appartenevano o che fossero autonomi. Pertanto molto materiale archivistico riguardante la provincia di Pescara e riferito al periodo preunitario e postunitario, è tuttora conservato negli Archivi di Stato delle due città prima citate, pertanto una ricerca attenta e precisa sulla storia del nostro territorio ne presuppone una parallela da farsi presso detti Archivi di Stato.
E’ opportuno precisare, poichè le ricerche storiche non prettamente locali che presuppongono lo studio sugli organismi centrali dello Stato e quindi ricerche archivistiche sulle attività dei ministeri, debbano essere effettuate presso l’Archivio Centrale dello Stato per il periodo postunitario e nell’Archivio di Stato di Napoli per quello preunitario.
Il primo nucleo documentario, composto dallo Stato Civile (i registri dello Stato Civile furono istituiti con decreto 29 ottobre 1808 n. 198) dei comuni del circondario di Penne e dei comuni appartenenti alla provincia di Chieti, le liste di leva militare di terra dei comuni della provincia di Teramo e di Chieti, i protocolli dei notai roganti nella circoscrizione di Teramo, gli atti civili e penali dei giudicati regi (poi Preture) di Pianella e di Catignano, si è nel tempo accresciuto con il versamento di altre serie documentarie, trascorsi i 40 anni, come recitano le disposizioni legislative, da parte degli Uffici statali operanti nella provincia, tramite le attività di sorveglianza e scarto di Commissioni all’uopo nominate . Trattasi di carte provenienti dagli Uffici amministrativi, finanziari, giudiziari e militari, nonché depositi di archivi storici appartenenti ad enti, associazioni, famiglie.
Il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni, operato nel 1972, ha comportato la soppressione di alcuni uffici e la trasformazione giuridica di altri; in seguito a ciò sono stati versati nel nostro Archivio serie documentarie di enti o uffici soppressi tra i quali: Enal, Amnil, Inadel, Enaoli, Inam, Enpmf.
Particolare attenzione è da rivolgere alle problematiche sorte in seguito alle trasformazioni che si sono avute in seno alle Amministrazioni statali che hanno portato al decentramento ed alla soppressione di molti uffici tra cui: gli uffici IVA, gli uffici finanziari che sono diventati Agenzie fiscali (delle Entrate, del Territorio, del Demanio e delle Dogane: D.M. del 28 /12/2000 n. 1390), le Preture, gli Ispettorati del Lavoro, per non tralasciare gli accorpamenti di molti Istituti scolastici a cui il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275 ha conferito personalità giuridica estendendo a tutti la natura di enti pubblici, che hanno comportato e comportano ancora un notevole sforzo di sensibilizzazione da parte della Amministrazione archivistica tesa al recupero delle serie documentarie di ex uffici statali, che potrebbero subire delle dispersioni proprio nel delicato momento di passaggio da una amministrazione statale ad una a carattere privatistico.