Dopo aver attraversato il viale d’ingresso si giunge al di sotto del doppio loggiato che caratterizza la facciata dell’ex kursaal. È il punto di vista che consente di ammirare in particolare gli splendidi colori dell’architettura, che variano dal giallo al rosa in un gioco di sfumature che accendono le forme di un’elegante luce.
Dall’entrata principale si accede all’ingresso dell’Aurum: un ampio spazio destinato all’accoglienza dei visitatori, impreziosito da importanti opere donate da artisti contemporanei: la creazione di Pino Dolente, “Oh animanimanima mediterranea”, realizzata nel 2009. La scultura è in terracotta e rappresenta un gruppo di mani che tende verso l’alto, in un in movimento elicoidale che crea tensione: le mani tese verso il cielo, alla ricerca di un appiglio, una speranza di rinascita. Il nome stesso dell’opera intreccia le parole anima/mani e penetra nello spazio dolcemente, sottovoce; una realizzazione di Marco Mazzei: questa volta si tratta di uno dei suoi famosi specchi, chiamato Ondate, un richiamo forte alla sua città e al suo mare, realizzato con la tecnica dello sbalzo, in alluminio. Sempre nell’ingresso si trova l’opera di Anna Seccia “L’uovo della creatività collettiva”, creata insieme agli studenti del Liceo Artistico Bellisario Misticoni di Pescara. Un’opera formata in realtà da una serie di singole istallazioni che si fondono tra loro. Oggi all’Aurum è conservata solo la parte centrale, la più importante, che diventa portavoce di un messaggio di solidarietà, veicolata attraverso l’arte. L’opera, presentata alla Biennale di Venezia, rappresenta una spirale che si sviluppa verso l’alto, nello spazio, quasi a formare le linee guida della rappresentazione di un grande albero. Sulla spirale si dispiega una fila continua di uova in polistirolo, tutte differenti nella decorazione. Importante è la simbologia delle forme utilizzate, legate al sentimento di rinascita e di cambiamento continuo.
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Ingresso principale e Sottoportico
Dopo aver attraversato il viale d’ingresso si giunge al di sotto del doppio loggiato che caratterizza la facciata dell’ex kursaal. È il punto di vista che consente di ammirare in particolare gli splendidi colori dell’architettura, che variano dal giallo al rosa in un gioco di sfumature che accendono le forme di un’elegante luce.
Dall’entrata principale si accede all’ingresso dell’Aurum: un ampio spazio destinato all’accoglienza dei visitatori, impreziosito da importanti opere donate da artisti contemporanei: la creazione di Pino Dolente, “Oh animanimanima mediterranea”, realizzata nel 2009. La scultura è in terracotta e rappresenta un gruppo di mani che tende verso l’alto, in un in movimento elicoidale che crea tensione: le mani tese verso il cielo, alla ricerca di un appiglio, una speranza di rinascita. Il nome stesso dell’opera intreccia le parole anima/mani e penetra nello spazio dolcemente, sottovoce; una realizzazione di Marco Mazzei: questa volta si tratta di uno dei suoi famosi specchi, chiamato Ondate, un richiamo forte alla sua città e al suo mare, realizzato con la tecnica dello sbalzo, in alluminio. Sempre nell’ingresso si trova l’opera di Anna Seccia “L’uovo della creatività collettiva”, creata insieme agli studenti del Liceo Artistico Bellisario Misticoni di Pescara. Un’opera formata in realtà da una serie di singole istallazioni che si fondono tra loro. Oggi all’Aurum è conservata solo la parte centrale, la più importante, che diventa portavoce di un messaggio di solidarietà, veicolata attraverso l’arte. L’opera, presentata alla Biennale di Venezia, rappresenta una spirale che si sviluppa verso l’alto, nello spazio, quasi a formare le linee guida della rappresentazione di un grande albero. Sulla spirale si dispiega una fila continua di uova in polistirolo, tutte differenti nella decorazione. Importante è la simbologia delle forme utilizzate, legate al sentimento di rinascita e di cambiamento continuo.