Sala Pomilio

Non può considerarsi una sala, ma un vero e proprio museo situato al piano terra della struttura. In esso sono custodite testimonianze che raccontano dell’ex distilleria: reperti, varie componenti tecnologiche dell’opificio, foto, scritti e l’antico forno caldaia offrono la possibilità di ripercorrere il passato dell’edificio, quando vi si produceva “l’oro di Pescara”. Dal 30 aprile 2011 questo spazio ospita una collezione costituita da 115 bottiglie di grande formato e 95 mignon, importante dono della famiglia D’Alessandro che desiderava collocare l’intera serie di bottiglie nella sua ideale location valorizzando la storia di questo edificio e la sua prestigiosa tradizione produttiva e culturale; bellissimi quanto affascinanti prototipi in legno per la realizzazione delle bottiglie in vetro, dono del Sig. Aldo Pellegrini. Inoltre alle pareti della sala sono esposti dieci tavole umoristiche aventi per tema “d’Annunzio e l’Aurum”: sono opere donate a titolo gratuito dal cartoonist – grafico – illustratore Nino Di Fazio e rappresentano il poeta Gabriele d’Annunzio con una bottiglia dello storico liquore Aurum assieme a drink guarniti con la frutta occorrente per realizzarne la ricetta a base di liquore Aurum. Inoltre sullo sfondo di ogni tavola fumettistica è riconoscibile l’edificio della Fabbrica e altri riferimenti alla Città di Pescara: sono dei veri e propri documenti che contribuiscono alla ricostruzione storica di questo edificio. La Sala è intitolata ad Amedeo Pomilio, che con la famiglia, trasferì tra le mura del Kursaal il suo opificio. Amedeo Pomilio, tra tutti i suoi dieci fratelli, fu l’unico ad intraprendere un’attività industriale legata alla distillazione di liquori ricavati da frutti. Fu un imprenditore innovativo dal punto di vista delle strategie commerciali, affermando un’idea di industria “sociale” pensata per chi per quell’industria lavorava. Nato nel 1882, primo Presidente dell’Associazione Industriali d’Abruzzo, rappresenta una delle principali figure di riferimento della storia produttiva ed economica della regione che ha dato vita ad una politica imprenditoriale idealista e attenta al territorio: i rinomati prodotti delle sue distillerie, primo fra tutti proprio l’Aurum, comparirono sulle tavole dei Reali di Savoia e di Spagna. E non si dimentichi che intorno al liquorificio, alla fine degli anni venti del ‘900, si muove un vero proprio “cenacolo di artisti” tra cui il Poeta Gabriele d’annunzio e il celebre cartellonista Marcello Dudovich. La vita di Amedeo Pomilio rappresenta in realtà la storia di una dinastia creativa, che ha fatto conoscere anche al di fuori del nostro Paese la bellezza e la ricchezza di una terra come l’Abruzzo, attraverso un mosaico incredibilmente vario di attività imprenditoriali ideate e realizzate dall’inizio del Novecento fino al presente: un secolo di idee, partite nel 1910 con la società “Airplane Pomilio Brothers” guidata dall’ingegner Ottorino Pomilio, che produceva circa 150 aerei al mese; degli anni venti è invece l’dea di dar vita alla “Elettrochimica Pomilio” per la produzione della carta, di Ottorino e Umberto Pomilio, che brevettano un processo in grado di ricavare la cellulosa da cereali e paglia con basso impatto ambientale e con un metodo molto economico; dal 1930 Amedeo Pomilio dà vita alla “società anonima distillerie dell’Aurum”; siamo negli anni settanta quando nasce l’agenzia “Pomilio Blumm”affiancata da prestigiose aziende italiane che si affacciano ai nuovi mercati tra cui il pastificio “De Cecco” che affida la propria immagine all’agenzia dei Pomilio che negli anni ottanta riceve il riconoscimento “Targa d’oro”della pubblicità: da questo momento in poi il prestigio dell’azienda cresce incredibilmente fino ad arrivare al 2012 quando la “Pomilio Blumm” riceve dall’ISTAT l’incarico per le attività di promozione del Censimento universale delle popolazioni e delle abitazioni, nonché il compito di ideare le campagne di comunicazione istituzionale per l’INAIL, per “Autorità per l’energia e per il gas” e per la Presidenza del Consiglio nell’ambito del progetto “Europa in città”.